Giacobbe rivede, dopo molti anni, suo figlio Giuseppe che credeva essere morto.
Giacobbe ha saputo che il figlio Giuseppe è ancora vivo, sta bene, e che, per volontà di Dio, è divenuto viceré d’Egitto.
Così decide di andare in Egitto per poterlo rivedere.
Il viaggio non sarà facile per lui, vista la sua età; ma ha avuto la conferma da Dio di partire e non avere paura, perché, anche in questa nuova esperienza, Egli sarebbe stato con lui.
Giacobbe è contendo dell’approvazione di Dio, e questo lo rende ancora più tranquillo.
Giacobbe è emozionato al pensiero di rivedere il figlio dopo tanti anni: come sarà Giuseppe? Sarà molto cambiato?
Anche Giuseppe è impaziente di rivedere il padre e, saputo del suo arrivo, gli va incontro.
Ecco arrivato il momento tanto atteso: si incontrano, si abbracciano e piangono di gioia.
Così Giacobbe, dietro il consiglio di Giuseppe, si stabilisce in Egitto, assieme ai suoi undici figli con le rispettive mogli e figli; in tutto sono 67 persone.
Giacobbe vive ancora per alcuni anni in Egitto, poi muore.
Giuseppe è molto addolorato per la morte del padre, ma è riconoscente a Dio che gli ha concesso di riportelo vedere e di poter stare con lui ancora per 17 anni.
Dopo la morte di Giacobbe, i fratelli di Giuseppe temono che questi voglia loro fare del male, in contraccambio a quello che gli hanno fatto: “Ora, che non c’è più nostro padre, Giuseppe sicuramente si vendicherà di noi, perché lo abbiamo trattato male”.
Ma Giuseppe, saputo questo, li rassicura, dicendo: “Voi volevate farmi del male, ma Dio ne ha tratto del bene per noi tutti, per fare rimanere in vita la discendenza di Abramo”.
Il piano di Dio si è potuto realizzare anche perché Giuseppe si è disposto a perdonare i suoi fratelli.
Tratto dal libro di Genesi 46:28; 47:6; 50:14-26
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