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Il sacrificio di Isacco

 Abramo deve sacrificare a Dio suo figlio Isacco.

Il sacrificio di Isacco

Abramo e Sara, dopo tanti anni, finalmente hanno un figlio, per miracolo da Dio, che chiamano Isacco.

I due vogliono molto bene al loro figlio.

Man mano che Isacco cresce, aumenta anche l'attaccamento di Abramo al figlio. 

Potrebbe essere questo un problema per la chiamata di Dio per Abramo?

È possibile che Abramo voglia più bene al figlio che a Dio?

Dio aveva scelto Abramo per essere il capostipite del Suo popolo, cioè da lui doveva venire una discendenza che avrebbe portato la conoscenza del vero Dio sulla Terra e la futura nascita del Messia, il Salvatore del mondo.

Così Dio decide di mettere alla prova la fedeltà di Abramo, chiedendogli di offrire suo figlio come un sacrificio a Lui.

Un giorno Dio dice ad Abramo: “Prendi tuo figlio Isacco, colui che tu ami, e va con lui sulla montagna. Lassù, in un posto che io ti mostrerò, me lo sacrificherai”.

Abramo preferirebbe dire: “No, non posso farlo!”; ma ubbidisce a Dio.

Abramo, però, è sicuro che Dio non gli vuole dare un dolore; crede che, male che vada, alla fine lo riporterà di nuovo in vita (infatti, Dio, ordinando questo, voleva solo mettere alla prova la sua fede).

L'indomani, Abramo si mette in cammino insieme ad Isacco.

Dopo tre giorni di cammino arrivano sul luogo indicato da Dio ed Abramo incomincia a preparare l’altare (cioè un ripiano di pietre che anticamente serviva per posare gli agnelli dei sacrifici).

Isacco è felice di essere arrivato alla meta, ma gli viene un dubbio e chiede: “Padre, dov'è l’agnello che dobbiamo sacrificare?”.

Abramo non riesce quasi a parlare: “Figliolo, Dio stesso si procurerà l’agnello”, risponde. 

Isacco incomincia a capire qualcosa, perché in effetti lì, sul posto, non vi è alcun animale.

Ubbidiente, pregando in silenzio, Abramo mette la legna sopra l'altare, poi prende il figlio, lo lega e lo depone sulla legna. 

Impugnato il coltello, è pronto a sferrare il colpo mortale.

Improvvisamente, Dio lo chiama: “Abramo fermati! Non far del male al ragazzo! Ora so che tu mi ami al di sopra di tutti e di ogni cosa”.

Poi Dio fa apparire, come dal nulla, l'offerta che doveva sostituire Isacco: un montone, rimasto impigliato in un cespuglio. 

Abramo libera Isacco, prende l'animale e lo sacrifica al posto del figlio.

Così, Abramo supera la prova ed Isacco è salvo, ma per lui è come se veramente lo ha offerto a Dio e che Dio, a sua volta, glie lo ha ridato.


Tratto dal libro di Genesi 22:1-19

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