Faraone si oppone al volere di Dio per la liberazione del Suo popolo.
Il popolo d'Israele stava attraversando un brutto periodo: si trovava in Egitto, sotto il dominio di Faraone, il quale sfruttava quelle persone come schiavi e lavoratori per costruire le sue piramidi e città.
“Dio ha udito i vostri pianti ed ha visto la vostra miseria; presto sarete liberi e vi trasferirete nella terra che Dio ha promesso ai vostri padri”.
Appena il popolo d’Israele ascolta questa notizia dalla bocca di Aaronne e Mosè, esulta di gioia: “Dio non ci ha dimenticati! Dio è buono!”.
Cosi i due fratelli vanno dal re d’Egitto, il Faraone, con la richiesta di Dio di lasciar andare via dalla sua terra il popolo d’Israele.
L’ordine divino manda su tutte le furie il Faraone: non accetta che Dio sia superiore a lui, per cui non vuole che gli dia degli ordini, e per dispetto, ordina subito che gli Ebrei lavorino ancora più duramente.
Con la decisione di Faraone, il popolo incomincia a dubitare della Parola di Dio; Mosè ed Aaronne sono perplessi e pregano Dio, il quale risponde loro, rinnovando la sua promessa e incoraggiandoli ad andare avanti nel suo progetto.
Mosè ed Aaronne si presentano nuovamente davanti al Faraone, chiedendo ancora di lasciare libero il popolo.
Ma anche questa volta ritornano a mani vuote, con la negazione del re d’Egitto.
Non passa molto tempo, però, che tutto il Paese d’Egitto viene colpito dal castigo di Dio: le dieci piaghe.
Per primo, Dio fa diventare sangue tutta l’acqua del Paese, poi vi è l’invasione delle rane, in seguito arrivano sciami di zanzare e insetti vari che riempiono l’aria, tormentando gli egiziani.
Malgrado queste cose, il Faraone rimane ancora insensibile e non si lascia persuadere a lasciare liberi gli Ebrei, neanche quando muoiono tutti gli animali degli egiziani.
Così, Dio manda ancora delle malattie infettive, la grandine e poi le cavallette, che riducono i campi in una desolazione, ed ancora le tenebre, che per tre giorni oscurano anche la luce del sole.
Ma anche con queste piaghe, Faraone indurisce il suo cuore e non lascia partire il popolo d’Israele.
Faraone, per arrendersi al volere di Dio, deve subire l'ultimo castigo: la morte di tutti i figli primogeniti egiziani, anche del suo.
Tratto dal libro Esodo 6:28-10:29
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