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La chiamata di Abramo

Dio ordina ad Abramo a recarsi in Canaan, una terra che lui ancora non conosce.

Abramo e Sara in cammino verso Canaan

Abramo vive in una città, chiamata Ur, nella bassa Mesopotamia, dove gli abitanti non credono nel vero Dio, il creatore: adorano delle statue di legno e di pietra ed anche dipinti e disegni, che vengono considerati rappresentazioni degli dei.

Ma la famiglia di Abramo, essendo discendenti di Noè e di Sem, hanno la conoscenza del vero Dio e cercano di non farsi coinvolgere nei vari rituali pagani.

Un giorno Dio gli dice: “Abramo, desidero che tu lasci questa città e che tu vada in un paese che ti mostrerò. Benedirò te, i tuoi figli ed i figli dei tuoi figli e da te nascerà un grande popolo; io ti starò sempre vicino e ti proteggerò”.

È giusto che Abramo lasci la sua casa, gli amici e i parenti?

Deve iniziare un viaggio senza sapere dove andare di preciso, ne cosa fare?

È una decisione molto difficile.

Abramo, però, ama Dio ed ha fiducia in lui; perciò parte accompagnato dalla moglie Sara e dal nipote Lot, portando con se tutto quello che ha: servi, cammelli, buoi, pecore e capre…

Nessuno conosce bene la strada; tutti seguono Abramo, e lui, a sua volta, segue le indicazioni di Dio. 

Ancora Dio non si faceva vedere da Abramo, sentiva solo la Sua voce, ma questo gli bastava.

È un viaggio lungo che li porta lontano dalla loro patria.

Allora non c’erano treni, né auto, né aerei, ma il solo mezzo di trasporto via terra erano gli animali.

I cammelli li portano, giorno dopo giorno, sempre più lontano.

Finalmente arrivano nel paese di Canaan e lì Dio dice ad Abramo: “Un giorno darò tutta questa terra a te e ai tuoi figli”.

Abramo crede a quello che Dio gli dice, costruisce un altare e gli offre dei sacrifici come ringraziamento.


Tratto dal libro di Genesi 11:27; 12:9 

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