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La sfida di Elia

Il profeta Elia sfida i sacerdoti di Baal sul monte Carmel. 

La sfida di Elia

Già da lontano si sentono le voci dei messaggeri del re Acab, che gridano: “Tutta la gente d’Israele deve venire sul monte Carmel! È un ordine del re!”.

Una grande folla si raduna subito sul monte; sono presenti anche il re e i sacerdoti di Baal.

Elia ha lanciato una sfida ai sacerdoti dell’idolo Baal, che dovrebbe dimostrare chi è il vero Dio: il Dio d’Israele o l’idolo chiamato Baal.

In quel tempo la nazione d’Israele si era corrotta con l’idolatria, disubbidendo al primo comandamento di Dio, quello di non farsi sculture o immagini di idoli vari e di non servire e adorare loro.

Proprio sotto il regno di re Achab, la venerazione a Baal era arrivata al massimo della sopportazione e Dio, tramite il suo profeta Elia, voleva dare una dimostrazione di potenza per incoraggiare il popolo a ritornare al vero culto.

Oggi potete decidere a quale Dio volete credere; scegliete se volete servire il Dio vivente oppure Baal”, dice il profeta Elia; “costruite due altari, uno per Baal ed uno per Dio, mettetevi sopra della legna ed un animale da sacrificare; il dio che farà cadere fuoco dal cielo per bruciare la propria offerta, dimostrerà di essere il vero Dio, così non avrete più dubbi o pretese per stare lontani da Lui”.

Tutto il popolo, il re e i sacerdoti acconsentono alla sfida di Elia.

l sacerdoti di Baal preparano il loro altare con la legna e l’animale sacrificale, poi incominciano a saltare e a ballare attorno all'altare, gridando e invocando il proprio dio.

Questo dura per tutto il giorno, ma non accade nulla.

Sicuramente Baal non li sente, o addirittura… non esiste.

È evidente che l’idolo con tutto quello che lo circonda è una invenzione di quei sacerdoti corrotti; hanno inventato un culto per prendere in giro il popolo, approfittando nella loro semplicità e ignoranza.

Ora tocca ad Elia, il quale fa versare dodici secchi d’acqua sul suo altare, per dimostrare che non c’è alcun trucco; poi prega Dio di manifestare la sua potenza.

Improvvisamente, ecco arrivare dal cielo del fuoco che brucia tutto quello che c’è sull'altare: l’animale sacrificato e la legna; il fuoco consuma anche l’acqua e persino le pietre dell'altare.

Allora tutto il popolo, meravigliato, incomincia a gridare: “Il Signore è Dio! Il Signore è il vero Dio!”; e si ripromettono di ritornare a servirlo, come vuole Lui, come facevano i loro padri.

Anche oggi vi è l’insidia dei falsi culti con idoli e statue varie, e dobbiamo stare attendi a non andarci dietro, impegnandoci a credere e essere fedeli al vero Dio, al Dio della Bibbia, al Dio di Elia e di Gesù.


Tratto dal libro 1 Re 18:21-46

Commenti

  1. cosa ne pensavano gli animali bruciati? quanta ignoranza in nome di un presunto dio

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