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La torre di Babele

La superbia dell’uomo porta la nascita delle varie lingue sulla Terra.

La torre di Babele

Nella terra di Scinear (l’odierna Iraq) si lavora assiduamente.

Gli abitanti crescono di numero e vi è l’esigenza di sempre nuove abitazioni.

Così, anche se molto impegnati nella costruzione di case, vogliono anche costruire una grande città con una torre molto alta; vogliono che la cima della torre arriva sino al cielo, per dimostrare la loro grandezza, che trasmetta un senso di protezione e di indipendenza da Dio, in modo che gli uomini di tutta la pianura possano avere un punto di riferimento, visivo e ideologico nello stesso tempo.

I costruttori e i progettisti si impegnano incoraggiandosi a vicenda: “Cosi diventeremo famosi e potenti da poter fare a meno anche di Dio”; quello è quello che si dicono l'un l'altro mentre la costruzione va avanti. 

Allora gli uomini parlavano tutti una stessa lingua, e questo li agevolava nelle relazioni e nelle comuni iniziative. 

Ma, durante i lavori, all'improvviso succede qualcosa di strano, che non li permette più di continuare a costruire.

Ma cosa succede? Si vedono i lavoratori in confusione, non sanno più cosa fare.

Le persone parlano tra toro, però non si capiscono; alcuni arrivano anche a litigare tra di loro.

Prima parlavano la stessa lingua, adesso tutti parlano in lingue diverse e non riescono più a capirsi.

In effetti questa confusione di lingue è il risultato dell’intervento diretto di Dio, è Lui che la causa.

Ma perché?

Dio ha visto che gli uomini non volevano essere più dipendenti da Lui, anzi pensavano di essere potenti come Lui e, volendo dimostrare a se stessi e a Dio che potevano fare a meno di Lui, iniziano a costruire una città con una torre altissima, così da poter rimanere tutti insieme nello stesso luogo.

Ma questo loro comportamento superbo non può piacere a Dio.

Così, per distoglierli dal loro intento, Dio confonde il loro linguaggio e da una lingua ne fa apparire molte altre.

Ora che non possono più capirsi, abbandonano la città e si dirigono in altre zone della Terra, dividendosi a gruppi, secondo la loro lingua, quella che ognuno comprende.

Così, sono costretti anche a realizzare quello che Dio aveva stabilito, cioè che tutta la Terra sarebbe stata popolata.


Tratto dal libro di Genesi 11:1-9

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